domenica 4 febbraio 2018

un tuffo nel passato, prossimo, remoto, anzi remotissimo.



Dindi ha letto da qualche parte che a Godega, alla terza domenica del mese, si tiene un ricco mercatino dell'usato, assolutamente da non perdere e, visto che la località si trova a pochi chilometri da Treviso, nel cuore del Veneto, dove ho vissuto  per qualche anno tanto tempo fa, Dindi ha pensato di regalarmi una breve rimpatriata.
Detto...fatto.

Sabato 20 gennaio 2018
Treviso è una città che mi è sempre rimasta nel cuore - lì è nato mio figlio Fabio - ma in questi ultimi 45 anni (sigh !!) ho avuto l'occasione di tornare a visitarla solo un paio di volte, così oggi , al primo impatto, mi è sembrata molto cambiata. E' bastato però attraversare la cinta delle mura , per riscoprirla bella come allora.

Purtroppo il cielo è coperto, qua e là ci sono ancora le tracce del Natale appena trascorso, e sul fiume che attraversa la città, scivolando sotto i ponti, anche le stelle hanno l'aria un po' infreddolita.




















 
 
 
 
 
 
 
 


Mentre ci avviciniamo al centro, si accendono le prime luci nei negozi e le strade sembrano rianimarsi. Ecco la Loggia dei Cavalieri con i suoi raffinati affreschi; oggi ospita una mostra di vecchi libri.



Ancora pochi passi e ci troviamo nell'inconfondibile Piazza dei Signori con il Palazzo dei Trecento, praticamente il cuore della città . Treviso ha una delle più antiche università d'Italia , per questo forse non si può far a meno di notare la presenza di molti gruppi di giovani.
 




















Ci fermiamo a prendere una cioccolata da "Signore e Signori", il locale che ha preso il nome da un celebre film di Pietro Germi del 1965, una delle più apprezzate pellicole di commedia all'italiana, girato per lo più a Treviso, che ha fatto conoscere questa città e la sua gente al grande pubblico.











Ora non ci resta che percorrere i portici di Calmaggiore, la via dello shopping e dello struscio cittadino, su fino al Duomo.
E' proprio sotto questi portici che ho visto nascere il primo negozio con il marchio Benetton, un locale molto piccolo che esponeva in vetrina una pila di maglioncini tutti uguali nella forma, ma in tanti colori diversi. Oggi , sull'altro lato della via, il marchio Benetton appare a caratteri cubitali su un enorme palazzo....




















Lo sapevate che i peccati di gola si possono commettere anche solo con gli occhi ??!!??



Prima di lasciare la città è doveroso fare una visitina ad uno dei suoi simboli più conosciuti : la fontana delle tette...













Si tratta di un'antica fontana costruita nel 1559 su ordine di Alvise da Ponte, a quel tempo podestà della Repubblica di Venezia, a seguito di una forte siccità che aveva colpito Treviso e la campagna circostante. In origine era posta in via Calmaggiore nel Palazzo Pretorio. Da allora, e fino alla caduta della Serenissima nel 1797,in onore di ogni nuovo podestà, dalla fontana sgorgavano vino rosso da un seno e vino bianco dall'altro, e tutti i cittadini potevano berne gratuitamente per tre giorni.

La statua originale, gravemente danneggiata, si trova ora in una teca sotto il portico del Palazzo dei Trecento, mentre la riproduzione, da cui sgorga solo acqua, si trova in una piazzetta poco lontana.




Il buio è sceso sui canali: sotto gli archi dei vecchi palazzi si intravvedono i locali caratteristici dove degustare i piatti tipici della cucina locale e concedersi, perché no?, un'ombra de vin...

Domenica 21 gennaio 2018

Dopo una notte di sonno ristoratore, eccoci pronti per la visita al mercatino. Più che mercatino, sembra essere un mercatone in quanto a dimensioni, infatti  le bancarelle, oltre che in un'area espositiva all'aperto molto vasta, trovano posto anche all'interno di grandi capannoni.

La giornata è splendida: cielo terso e montagne più o meno innevate all'orizzonte.






Molti espositori sono ancora occupati ad esporre la loro mercanzia, così possiamo muoverci con calma, soffermandoci ad osservare ciò che più attira la nostra attenzione. C'è di tutto un po': libri , soprammobili, giocattoli, francobolli, riviste, vecchi attrezzi agricoli, biancheria ricamata....

 































Terminata la visita del mercatino, riprendiamo la strada di casa, senza fretta, e visto il cielo azzurro e la temperatura mite,  approfittiamo per visitare due belle e note località : Cittadella e Marostica, entrambe circondate da solide ed antiche mura.



La prima è una cittadina murata di origine medievale, eretta nel 1220 dalla città di  Padova come luogo fortificato nella zona di confine del suo contado con le terre di Vicenza e Treviso.

                                            

                                                 



                    










Ovunque si ritrovano i segni del periodo in cui la città diventò parte della Serenissima.


                                                                               







 Anche qui nelle strade del centro, oggi, c'è un mercatino all'aperto.
A parte la bellezza indiscutibile della mura, le cose che ho apprezzato di più sono state...


                                                  



...il raffinato outdoor di questo Caffè


                                                 





e il radicchio variegato, specialità della zona, più simile a un letto di rose che ad una verdura....


Anche Marostica ha una possente cinta muraria realizzata dagli Scaligeri nel 1372, più volte distrutta e ricostruita, con le belle merlature a coda di rondine. La sua caratteristica è quella  di svilupparsi  sui fianchi della collina, così che possa essere intravista anche da lontano.


                                                                            


                                                    






Marostica è nota ai più per la sua piazza , nella quale ad anni alterni va in scena, su un pavimento a scacchi, una suggestiva partita giocata da pedine viventi.

Pare che la tradizionale sfida , che si ripete dal 1923, si riallacci ad un evento del 1454, quando il castellano di Marostica, Taddeo Parisio, in dubbio sulla scelta tra i due pretendenti alla mano della figlia Lionora, decise di concedere la giovane in sposa al vincitore di una partita a scacchi. Al perdente sarebbe stata concessa la mano dell' altra figlia, Oldrata, più vecchia ma comunque di bell'aspetto.






Dopo aver pranzato in un ristorante tipico, saliamo al castello superiore dal quale si può ammirare non solo la città sottostante, ma anche la vasta e ricca pianura veneta.

                                                


                                                    











A questo punto non mi resta che ringraziare Dindi e Giorgio per avermi invitato a condividere con loro questo piacevole fine settimana.











 

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