domenica 7 luglio 2019

Colli di casa mia

Tutti conoscono la storia dei sette colli di Roma, ma in fatto di colli anche la mia città non è da meno e , guarda caso, ne ha proprio sette. Oggi forse è difficile identificarli a prima vista, per via delle strade, delle piazze, dei palazzi e delle chiese che sono state edificate nel corso dei secoli sui loro fianchi, eppure, se osservate il sinuoso profilo di Bergamo Alta, troverete conferma della loro presenza a distanza di millenni dalla fondazione della città intorno al 1800 a.C.







Sotto quella skyline sono ancora lì, da nord ovest a sud est, Colle Aperto, Colle S. Giovanni, Colle S. Salvatore, Colle Rosate, Colle Gromo, Colle S. Eufemia, Colle San Michele del Pozzo, nomi che poi ricorrono spesso nei paesi limitrofi alla città.

Oltre ai colli di città , ormai completamente inglobati, tutto il territorio settentrionale della Provincia è ricco di colline e di montagne che nella stagione estiva , in particolare, diventano apprezzate località turistiche.

Per tutelare e valorizzare l'ambiente naturale in armonia con la presenza umana, è stato istituito già dal 1977 il Parco dei Colli, un ente regionale che su un territorio fisicamente e morfologicamente eterogeneo, in cui sono presenti sia bellezze naturali che architetture di pregio, si adopera, anche attraverso iniziative specifiche a promuovere la conoscenza del territorio con l'indicazione di sentieri e percorsi , attraverso boschi, vallate, prati, castagneti , per favorire l'incontro tra storia, natura, cultura e tradizioni locali. 

La scorsa domenica, approfittando di una magnifica giornata di sole, ho deciso di sperimentare quello che viene identificato come il sentiero 805 , per conoscere più da vicino una collina che ha fatto da "sfondo" alla storia della mia vita.

Il sentiero 805 parte da Villa Bagnada  e attraverso un fitto bosco di castagni, gira intorno al Monte Gussa, per ritornare al punto di partenza. Tutto facile? Non proprio...perché Villa Bagnada è a metà della collina e per raggiungerla occorre salire lungo una vecchia mulattiera in parte in ciottolato, in parte in terra battuta, non particolarmente ripida, ma che richiede attenzione.













 

Nel primo tratta il sentiero costeggia la proprietà di Castello Presati, un antico castello medievale con pavimenti in cotto e soffitti in legno, circondato da un ampio giardino, oggi adibito a B&B, che dalle recensioni che trovo in rete sembra apprezzato dagli ospiti per la sua suggestiva atmosfera, il comfort, la pulizia e la gentilezza della proprietaria.







Gli alberi sono per lo più ancora spogli e lasciano intravvedere la pianura che poco a poco si allontana. Lungo il sentiero sono fiorite le prime violette per dare il benvenuto alla primavera.


















Villa Bagnada sembra ancora lontana, ma dopo mesi di letargo invernale sto procedendo di buon passo.

La costruzione è un esempio di architettura neoclassica di fine '800 con pianta a U. Sembra che il nucleo centrale si fondi su mura medievali, ma sia per l'origine sia per la sua lunga storia ho trovato solo informazioni frammentarie; pare comunque che abbia avuti diversi proprietari, passando di mano probabilmente tra le famiglie altolocate della città di Bergamo.











Dopo un momento di sosta per ammirare il panorama, imbocco il sentiero 805, per aggirare la parte più alta del Monte Gussa. Non posso far a meno di chiedermi quante storie potrebbero raccontare questi alberi.





 






Il sentiero si inoltra nel bosco, fiancheggiato da alberi pressoché spogli vista la stagione, ma il tappetto di foglie secche che lo costeggia è una vera meraviglia: oltre alla viole e alle primule , spuntano piccoli fiori bianchi e azzurri dalle forme completamente nuove per me.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quasi al termine del sentiero si trova questa vecchia villa signorile che ospita nel suo giardino una quercia di oltre 300 anni.
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 


Poco prima di raggiungere Villa Bagnada per chiudere il cerchio e ridiscendere al piano percorrendo la mulattiera, scopro, non senza soddisfazione, che in alternativa c'è una comoda strada asfaltata che mi porterà al parcheggio dove ho lasciato l'auto.
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ai piedi della collina orti e giardini sono pronti ad accogliere la bella stagione. Le mie gambe sono un po' stanche ma se mi guardo intorno il cuore si riempie di gioia e di orgoglio per questa terra in cui sono cresciuta.

Nessun commento:

Posta un commento