lunedì 6 ottobre 2014

Vacanze d'antan - 1982-1983

Vacanze 1982 :  Sibari - Vacanze 1983: Otranto, località entrambe affacciate sul mare ma in modo diverso.
Leggere oggi il diario di viaggio di quegli anni mi dà la misura di quanto velocemente il tempo sia volato via e di quanto le cose siano cambiate nel frattempo , a cominciare dal costo del carburante...




...per finire a questi ragazzini che oggi hanno anche loro qualche capello grigio e qualche spina nel cuore.

Perchè Sibari ? forse perchè mi sono sempre sentita attratta dall'archeologia. Da bambina, quando giocando con la terra nell'orto mi capitava di trovare il coccio di una vecchia scodella, un po' levigato dal tempo, immaginavo storie tanto fantasiose quanto improbabili sul suo passato e Sibari, un tempo città della magna Grecia, prometteva di essere un posto interessante.
In realtà il sito archeologico non era all'epoca in condizione di suscitare tanti entusiasmi.


Fortunatamente non molto lontano, a Policoro, in territorio lucano,era possibile visitare un piccolo museo, molto ben organizzato e ricco di interessanti reperti provenienti dalle colonie greche di Siris e Heraclea.



L'obiettivo principale della vacanza era comunque godere di un bel mare pulito e quello non mancava di certo.

Il camping si chiamava Pineta di Sibari e come prometteva il nome era ombreggiato.


Era anche piuttosto affollato, ma, come avevamo già avuto modo di sperimentare negli anni precedenti, i rapporti tra gli ospiti erano estremamente cordiali e rispettosi al tempo stesso. I più piccoli in particolare socializzavano facilmente tra loro e come sempre la tavola finiva con l'essere il pretesto per stare in compagnia.



A volte si condividevano anche le sortite per esplorare le attrattive della zona, come i bagni di fango alle terme








o per mangiare una pizza insieme al ristorante festeggiando il compleanno di Maxi.


Lo so che tutto questo può apparire puerile e magari anche un po' patetico . Oggi le vacanze sono più sofisticate, più esotiche, più costose per chi se le può permettere, ma è anche vero, o almeno così a me pare, che i rapporti tra le persone sono meno spontanei, meno sinceri, più complicati insomma. Per noi quella vacanza era senza pretese ma rilassante.

Ricordo che della compagnia facevano parte i signori Mario e Ivonne Ferrari di Bologna.Erano i meno giovani del gruppo, ma bastava quel loro accento marcatamente emiliano per mettere allegria.




Eccoci insieme in visita a Le Castella, la fortezza aragonese in prossimità di Isola di Capo Rizzuto.










Quanto al rapporto col mare, la spiaggia del camping era sabbiosa e rettilinea e la costa non riservava sorprese, per questo le uscite in gommone erano un po' monotone e si preferivano i bagni vicino alla riva.

A differenza degli anni precedenti, per il viaggio di rientro a casa , avevamo previsto di fare delle soste per far conoscere ai bambini alcune delle località più belle del nostro Paese.

Matera, la città dei Sassi







Spoleto  il Duomo





Assisi e le sue chiese








Gubbio e le sue torri





tutti luoghi che avrebbero meritato molto più tempo per essere pienamente apprezzati, ma comunque gradevoli per concludere una vacanza in bellezza.

Non ricordo perchè, e nemmeno lo trovo scritto nei miei appunti di viaggio di allora, la scelta fosse caduta su Otranto per le vacanze dell'83.
Probabilmente l'intenzione era quella di visitare il Salento, progetto che avevamo lasciato incompiuto un paio d'anni prima.

Il camping "Mulino d'acqua" era moderno e ben organizzato; aveva una grande piscina e iniziative di intrattenimento per i bambini. Che fortuna! ci eravamo detti, appena arrivati, ovviamente prima di scoprire che il camping si trovava sull'orlo di una scogliera a picco sul mare...




Per scendere alla spiaggia (si fa per dire...) c'era una scaletta ripida scavata nella roccia, il che spiegava la presenza della piscina olimpica nel camping.

In quelle condizioni era praticamente impossibile utilizzare il nostro gommone, tanto che per metterlo in acqua fu necessario montarlo nel porto di Otranto e da lì portarlo via mare alla cala del camping.
D'altra parte il mare era bellissimo e così ogni giorno prendevamo il largo alla ricerca di qualche insenatura tranquilla dove gettare l'ancora, rosolarci al sole,  calarci nell'acqua trasparente e , perché no, leggere e osservare i pesci incuriositi dalla nostra presenza.











Qualche volta rinunciavamo al mare per andare a Otranto a fare quattro passi, mangiarci un gelato e vedere qualche negozio di artigianato locale.




 Un giorno capitò un fatto imprevedibile, uno di quelli che ti fanno dire " il mondo è davvero piccolo"; mentre passeggiavamo sul lungomare, incrociammo una giovane famiglia con cui avevamo fatto amicizia l'anno precedente nel camping di Sibari. Anche loro stavano trascorrendo le vacanze nella zona e per puro caso erano capitati quel giorno a Otranto.





Fu davvero un piacere ritrovarsi, tanto che decidemmo di visitare insieme il giorno seguente la grotta conosciuta con il nome "La Zinzulusa". Il nome della grotta deriva dal termine dialettale "zinzuli", stracci, ed è dovuta alle formazioni carsiche, in particolare stalattiti, che pendono dal soffitto come fossero stracci appesi.



 La giornata sarebbe stata perfetta se non fosse stato per quel piccolo incidente successo a Franco che, a causa del fondo viscido della grotta, si prese una brutta storta alla caviglia.
Negli ultimi giorni di vacanza non fu più possibile uscire col gommone o fare altre escursioni. Fortunatamente il camping offriva intrattenimenti per i bambini e un po' di riposo, sia pure forzato, ci avrebbe aiutato ad affrontare con tranquillità il viaggio di ritorno.
Del resto, per quanto gradevoli siano le vacanze, dopo due o tre settimane di lontananza, la voglia di casa si fa sempre sentire.

2 commenti:

  1. ehm... Otranto è sull'Adriatico...

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    1. Errore madornale....chiedo scusa sia allo Ionio sia all'Adriatico. Perdonata ??!!??

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