domenica 7 settembre 2014

Vacanze d'antan 1980

Da più di vent'anni ormai ho cancellato dal mio vocabolario la parola "vacanze", quantomeno quella parte di questo termine che significa scegliere insieme una meta, studiare il percorso per raggiungerla, incontrare imprevisti, costruire ricordi .
Del resto sarebbe successo comunque e non solo per colpa dell'epilogo di quell'ultima vacanza insieme del '92 : la vita è fatta di cicli, di cose che inevitabilmente cambiano.

Una volta messa su famiglia, ci eravamo lasciati alle spalle le vacanze giovani, quelle in cui bastava stare con gli amici, fare un po' tardi la sera sulla spiaggia, prendersi una cotta...
Adesso le priorità erano cambiate e le vacanze dovevano conciliarsi con il lavoro, con i costi e i bambini ancora piccoli.
Non c'era voluto molto però per capire che le vacanze statiche, casa-spiaggia-mare-pranzo-sonnellino e poi di nuovo spiaggia-mare- ecc, finivano con l'annoiarci. Bisognava cambiare, trovare qualcosa di meno monotono: una vacanza itinerante, perché no?

Dopo una prova generale nel Gargano (noleggio bungalow in campeggio e auto a disposizione per le escursioni), nel 1980 eravamo pronti - almeno così pensavamo - per la nuova formula vacanze, per conoscere prima l'Italia e poi l'Europa.

 

Quasi tutti i ricordi delle vacanze del decennio a seguire sono rimasti chiusi in questa scatola per anni, ma adesso è arrivato il momento di riscoprirli e rimetterli in ordine, soprattutto per i miei figli, prima che si cancellino completamente dalla loro memoria.





Per questa nuova impresa avevamo acquistato una roulotte (allora ce n'erano molte in circolazione) di seconda mano. Di fabbricazione tedesca, aveva un aspetto solido e un interno confortevole, soprattutto dopo aver sostituito le orrende tendine di pizzo alle finestre. Era divertente scoprire le mille soluzioni ingegnose per ottimizzare gli spazi e rifornire questa specie di casa delle bambole di tutti gli accessori utili per il vivere quotidiano. Quanto al veicolo che avrebbe dovuto trainarla, all'epoca disponevamo di un vecchio Land Rover dall'aspetto molto sportivo.




Franco preferiva viaggiare di notte per via delle temperature più basse (in auto non c'era impianto di condizionamento) e non potevo dargli torto. Il problema semai dipendeva dal fatto che il giorno della partenza c'erano mille cose da fare - "chiudere" una casa per tre settimane non è impresa semplice: piante , cani, porte, finestre, nonni, medicine, bagagli.....
Eppure alle ore 19,20 di quella domenica 3 agosto 1980 cominciava l'avventura. Come posso ricordarlo con tanta precisione ??? Semplice :
Quand'ero ragazzina, a settembre mio padre aveva l'abitudine di portarci in auto  a visitare qualche località non troppo lontana. La meta poteva essere il lago di Ginevra, le Dolomiti,il Garda , Firenze o altro, e ogni volta mi incaricava di tenere il giornale di bordo.
Da allora ho mantenuto questa abitudine e di ogni viaggio annoto le date, le tappe, i costi e tante altre cose...




Quell'anno la meta del nostro viaggio era la Puglia, in particolare il Salento, dove , ci avevano detto, il mare era stupendo e i campeggi sulla spiaggia accoglienti.

Sapevamo che più di un migliaio di chilometri da percorrere non sarebbero stati uno scherzo, infatti già al Km. 805, dopo aver viaggiato  alla media di 50 km orari, con una temperatura interna di oltre 40° e un paio di soste per cambiare una gomma bucata e rimediare a qualche altro problema meccanico, eravamo disposti a barattare i nostri figli in cambio di un giaciglio qualsiasi e una doccia gelata.

Dopo aver trascorso la notte in un orrendo camping di Bisceglie, il mattino del giorno seguente ci sentivamo comunque riconciliati con il mondo intero e pronti a continuare il nostro viaggio.

La campagna intorno a noi era ricca di suggestioni : ulivi dai tronchi centenari affondavano le radici in una terra insolitamente rossa. Non c'erano uomini o donne al lavoro  e il tempo sembrava sospeso. In sosta davanti alla sbarra abbassata di un passaggio a livello, in attesa di un treno probabilmente ancora lontano, Franco aveva avuto il tempo di concordare con il casellante l'acquisto di vino e olio locali, del resto che fretta c'era?

 


Una volta arrivati sulla litoranea, i bambini non vedevano l'ora di toccare il mare perciò


una volta avvistato il Camping Le Dune, all'unanimità fu deciso che quello sarebbe stato il campo base per la nostra vacanza.

Il luogo era accogliente, ordinato e pulito, con le aiuole colme di gerani e i cespugli di oleandro in piena fioritura.Una volta sistemata la roulotte sotto un fresco cannizzato, eravamo pronti per la spiaggia e il primo bagno.

Nei giorni che seguirono non fu difficile abituarsi alla vita in campeggio e ai suoi ritmi : la spiaggia e il mare erano a portata di mano, senza vincoli di orari o limiti di spazio. I bambini si divertivano un mondo e in pochi giorni s'erano fatti un sacco di amici.



Anche noi adulti avevamo presto imparato il codice non scritto dei campeggiatori, il rispetto degli spazi altrui, la spontaneità nel dialogo, una solidarietà concreta nel risolvere i piccoli problemi.

In una piccola comunità come è quella del campeggio perdono importanza le cose più futili, come gli abiti che indossi, le scarpe che porti, quanto guadagni o chi frequenti. Spesso all'ora di cena i tavoli  si univano e si improvvisavano scherzose competizioni sui diversi piatti regionali, spaghetti alle cozze, polenta e coniglio, pasta e fagioli.
Franco, che aveva la cucina nel dna, cercava di promuovere i piatti del nord e si dava da fare intorno ai fornelli, un po' improvvisando e un po' inventando con quella che era la materia prima disponibile.

Nel mio quaderno di viaggio ho trovato delle foto di gruppo che  avevo completamente dimenticato





Riconosco a malapena me stessa seduta al centro e ovviamente i miei bambini, a ciascun lato del gruppo dei piccoli, ma non ricordo nient'altro delle altre persone nella foto, se non che ho trascorso momenti gradevoli in loro compagnia. E pensare che ci eravamo scambiati anche gli indirizzi...




A volte rinunciavamo alla spiaggia per avventurarci nell'entroterra o lungo la costa per visitare luoghi più o meno noti e per apprezzare le tipicità di questa regione così ricca  di tradizioni e bellezze naturali.




Alla sagra del pesce spada di Savelletri i bambini ne vedevano per la prima volta esemplari a grandezza naturale





e già Maxi si chiedeva : come potremo metterlo in padella con un naso così lungo ?!?

Un'altra meta che divertì molto i bambini fu lo Zoo Safari di Fasano,dove si potevano ammirare da distanza ravvicinata animali più o meno esotici, in un contesto  rispettoso delle loro esigenze ma anche in totale sicurezza .









Le scimmie erano le più dispettose e amavano smontare i fanali delle automobili, ma altre apparivano inaspettatamente socievoli.





Oltre che per i suoi prodotti alimentari la Puglia è conosciuta anche per quelli artigianali e così per ricordare meglio la visita ad Alberobello


perchè non portarsi a casa un bel tappeto di lana bianca tessuto da quella signora vestita di nero dentro le fresche mura del suo trullo?!?

Ostuni è abbagliante e un po' ti fa venire l'acquolina in bocca come fosse un gelato alla panna, appena la scorgi da lontano. Questo almeno è il ricordo che conservo , insieme ovviamente alle ceramiche col galletto che uso ancora in cucina.




Anche Castellana è una città luminosa, e ci riserva una grande sorpresa: "quasi un viaggio al centro della terra", come è scritto nel mio quaderno di viaggio, le sue fantastiche grotte.






I giorni passavano veloci e si avvicinava quello del rientro. 
Sapevamo che c'erano ancora molte cose da vedere e che saremmo sicuramente tornati in un'altra occasione; sapevamo anche che il viaggio di ritorno sarebbe stato pesante, eppure il richiamo del nido incominciava a farsi sentire.
Il 22 agosto, caricati bagagli e souvenir e salutati gli amici, lasciavamo Le Dune , con un po' di rimpianto per quell'estate che ormai stava per finire e con la mente proiettata verso la quotidianeità che ci aspettava.



Dove ci avrebbe portato la nostra vacanza l'anno seguente?

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