Il programma di
viaggio prevedeva una sosta di qualche giorno nel porto di Alessandria,
per consentire un'escursione in treno alla Valle dei Templi ai
passeggeri che ne avessero fatto richiesta. In alternativa c'era la
possibilità di visitare il Cairo e le piramidi di Giza.
Alessandria d'Egitto fu la prima delle città omonime fondate da Alessandro Magno, che ne pose le basi tra il 332 e il 331 a.C.
Per
tutta l'antichità fu un prestigioso centro culturale grazie alla sua
celebre Biblioteca, istituita in epoca tolemaica, celebrata per la sua
ricchezza e il grande numero di opere letterarie che vi si conservavano,
stimate in 700.000 volumi.
Di
questa città si ricorda anche il celebre Faro di Alessandria, iniziato
da Tolomeo I e completato da Tolomeo II. Aveva un'altezza stimata di ben
135 m e poteva essere visto a 50 Km di distanza. Le sue gigantesche
proporzioni ne fecero una delle Sette Meraviglie del Mondo e dal suo
nome deriva il termine che designa questo tipo di installazioni.
A sud di Alessandria, sulla riva e sulle isole del Nilo, poco prima che il fiume abbandoni il corso del deserto e si rompa in tre rami per formare la regione del delta, sorge la capitale dell'Egitto, Il Cairo.
La
città si divide in due zone, quella occidentale moderna, ricca di
strade diritte e viali alberati, che ospita i palazzi governativi, e
quella orientale più antica, disseminata di centinaia di piccole e
grandi antiche moschee, cresciuta in maniera disordinata nei secoli con
piccole viuzze affollate.
La città ospita il più importante Museo Egizio del mondo.
La città ospita il più importante Museo Egizio del mondo.
A
circa 20 km a sud ovest della capitale, c'è la città di Giza sul cui
territorio sorgono le piramidi egiziane più famose, tra cui la grande
piramide di Cheope. E' la più antica e la più grande delle tre che si
trovano nella necropoli. E' anche la più antica delle Sette Meraviglie
del Mondo e l'unica a rimanere in gran parte intatta.
Gli
egittologi ritengono che la piramide sia stata costruita come tomba per
il faraone Khufu (Cheope in greco) IV dinastia, per un periodo da 10 a
20 anni, conclusosi intorno al 2560 a. C.
In origine, la Grande Piramide era ricoperta da un
rivestimento in pietra, ancora parzialmente visibile intorno alla base,
che formava una superficie esterna liscia.
Sulla stessa area in cui sorgono le piramidi si trova anche la Sfinge.
La
Sfinge è una figura mitologica comune alla mitologia greca e a quella
egizia. Viene raffigurata con il corpo di un leone o di un cane e la
testa umana, o di falco o di capra, dall'aspetto magnifico e imponente.
Nella
mitologia egizia la sfinge veniva costruita vicino alle piramidi dei
faraoni dai lavoratori egizi come simbolo protettivo, per augurare una
serena vita nell'aldilà.
19/22 luglio 1966
Siamo
arrivate nel grande porto di Alessandria e per noi si prospetta una
specie di piccola vacanza nella vacanza. Infatti alcuni passeggeri si
sono recati in treno alla Valle dei Templi, un'escursione speciale che
non possiamo permetterci dal punto di vista economico...pazienza, forse
il destino ci riserverà un'altra opportunità.
Nel frattempo visitiamo Il Cairo e le piramidi.
La
città è molto bella ed ha moschee imponenti. Forse ci stiamo un po'
abituando a questo mondo che parla, pensa , veste, prega in modo così
diverso dal nostro, o forse e questa città che sembra più aperta e
cosmopolita rispetto a Damasco.
Le
visita alle piramidi è il clou di questo viaggio e di fronte alla
maestà di questi monumenti non ci sono parole per esprimere ciò che si
prova. Oltre a ciò, il mistero racchiuso in queste pietre antiche
stimola la fantasia e l'immaginazione in maniera incredibile. Mentre
salgo con le spalle piegate la stretta passerella che conduce alla
stanza funebre nel cuore della piramide - pochi metri quadrati
completamente spogli - sento dire da una turista francese che scende in
senso inverso: " Il faut aller au but du courage! - evidentemente
non sono la sola a provare qualche brivido...
C'è
voluto anche del coraggio ad affrontare la grande escursione termica
tra l'aria condizionata a paletta dell'hotel che funge da punto di
ristoro, e gli oltre quaranta gradi del deserto all'esterno.
A
proposito di emozioni, non potrò mai dimenticare la "passeggiata" in
cammello! A parte la difficoltà nel trovare una sistemazione congrua su
quella enorme sella, non avevo previsto che il cammelliere ordinasse
alla povera bestia di correre come un destriero... chissà forse si è
inquietato perché gli ho rifiutato il terzo supplemento sul prezzo
pattuito.
Purtroppo
i turisti, particolarmente numerosi nella zona, sono continuamenti
assediati da bambini vocianti, che ripetono: unodollàrounodollàro, o da
venditori ambulanti altrettanto insistenti.
Romana
che è una ragazza sensibile non ha saputo resistere e ha comprato un
cammello di pelouche a grandezza quasi naturale per il nipotino. Da noi
le è arrivato un ultimatum : il cammello dormirà in corridoio,
altrimenti ci dormirà lei....
Avendo
tempo libero ci godiamo un po' di relax prendendo il sole ai bordi
della piscina (vuota); la sera scendiamo in città per passeggiare un po'
tra le vie del centro: a ogni angolo c'è uno spettacolo, la danza del
ventre, l'incantatore di serpenti, il finto faraone...
Domani si parte, la vacanza è proprio agli sgoccioli.
Sulla rotta del ritorno è prevista una sosta a Capo Sounion, poco più a sud di Atene. Lì ci sono i resti imponenti di un tempio dedicato a Poseidone, il dio del Mare.
Narra
la leggenda che quando la città che sarebbe poi divenuta Atene era
appena stata fondata, il Fato aveva stabilito che sarebbe diventata
ricca, prospera e la più potente di tutta la Grecia. Atena decise,
quindi, di prenderla sotto la sua custodia. Tuttavia, anche Poseidone la
voleva sotto la sua protezione, poiché la cittadina era molto vicina al
mare. Atena e Poseidone entrarono in conflitto, perché nessuno dei due
voleva concedere la giovane città all'altro; nemmeno Zeus riuscì a
metterli d'accordo. Così Atena propose di far decidere ai cittadini chi
ne avrebbe preso la custodia. Atena e Poseidone riunirono il popolo
della città sull'Acropoli e dissero che ciascuno dei due avrebbe
concesso un dono: il regalo giudicato migliore avrebbe fatto vincere la
rispettiva divinità. Poseidone fece comparire un magnifico cavallo,
mentre Atena fece nascere dal terreno un ulivo.
A
quel punto dalla folla si fece avanti uno degli anziani più autorevoli
affermando che entrambi i doni erano degni di essere scelti e avevano un
significato: il cavallo rappresentava la forza, il coraggio, la guerra,
mentre l'ulivo la prudenza, la serenità, la pace. L'anziano disse anche
che la guerra poteva portare ricchezze, potere, ma era incerta; invece
la pace, anche se i beni che concedeva erano meno vistosi, erano anche
più sicuri e duraturi.
Tutti concordarono con le parole dell'anziano e scelsero il dono di Atena che diede infine il suo nome alla città.
Dopo
la decisione i cittadini promisero a Poseidone che avrebbero innalzato
un tempio anche per lui e gli avrebbero concesso i sacrifici dovuti.
Ecco spiegata l'origine di questo tempio eretto a picco sul mare non lontano da Atene.
Sotto
la protezione di Atena, dea della saggezza, Atene divenne una città
fiorente, abile anche nelle guerre, per l'intelligenza e per l'attento
uso della tattica dei suoi comandanti. Finchè Atene mantenne i valori
della prudenza, della diplomazia, della pace, visse senza problemi :
quando li abbandonò, decadde e fu soggiogata.
23/25 luglio 1966
La nave fa rotta verso casa. Per quanto sia bello viaggiare, è altrettanto bello tornare.
Questa
vacanza è stata veramente speciale per me. Mi ha spalancato le porte
sul mondo e sul passato remoto. In queste due settimane abbiamo toccato
tra continenti e abbiamo osservato usi e culture diverse; anziché
soddisfare la voglia di sapere, l'ha sollecitata ancora di più. Se un
giorno avrò dei figli li porterò , per quanto mi sarà possibile, a
conoscere il mondo, incominciando proprio dal nostro paese, e li
incoraggerò a farlo quando diventeranno adulti e indipendenti.
In
questo viaggio ho imparato anche a conoscere le persone, a condividere
spazi stretti , ad adattarmi a mangiare anguria come frutta alla fine
del pasto ogni santo giorno (sigh!), ad ascoltare le esperienze di chi
ha vissuto e viaggiato più di me.
Dopo
la sosta a Capo Sounion, ieri sera a bordo è stata organizzata una
festicciola di congedo. Eravamo tutti allegri, felici di essere stati
insieme, felici di tornare alle nostre vite.
Chissà se mi capiterà ancora una vacanza così !!
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